Due amici, interessi professionali in comune, appassionati di buona cucina. Si conoscono e parlano della loro passione per il cibo, la cultura, le tradizioni, il territorio; entrambi siciliani e un grande amore per la loro terra. Durante una chiacchierata, tra un buon piatto e un bicchiere di vino pensano di diventare soci e aprire un’attività nel campo della ristorazione. Così nasce qualche anno fa Il Mercato, l’idea di Salvo Latino, laurea in scienze e tecnologie agrarie, un dottorato in economia agroalimentare e specializzazioni in marketing territoriale e in economia dei sistemi agroalimentari unite a una vasta cultura enogastronomica e un'innata passione per la cucina, e Turi Magazzù, laurea in medicina veterinaria, specializzazioni in zootecnia e allevamenti animali e igiene e controllo dei prodotti alimentari, master in studi europei e organizzazioni internazionali, diplomatico e funzionario europeo con estesa conoscenza della realtà che ruota attorno al cibo, sotto il profilo salutistico e nutrizionale. Entrambi alla prima esperienza imprenditoriale nel «food» ma uniti da una consolidata esperienza professionale nel settore agro-alimentare: «Ci siamo messi a studiare, abbiamo esplorato la straordinaria cultura gastronomica italiana e quella della Sicilia in particolare, regione che spicca per la sua millenaria civiltà e le sue bellezze naturali, ma anche per la sua originale e ricca gastronomia. Abbiamo viaggiato molto nei nostri percorsi umani e professionali, ci siamo arricchiti di esperienze e conosciuto diversi modi di intendere e di interpretare la cucina, e ci siamo infine trovati concordi su una proposta originale per unire ristorazione e cultura, per promuovere salute e benessere, per conciliare l'esigenza umana di incontrarsi e di dialogare intorno ad una buona tavola». Il Mercato si propone come uno spazio d'incontro, di cultura e alta gastronomia, rivolto agli amanti della buona cucina, alle persone curiose e aperte a nuove esperienze gastronomiche e con un palato esigente: «Il nostro progetto punta sulla valorizzazione della cultura e la tradizione enogastronomica, sulla ricerca di una cucina di qualità in armonia con il territorio e le stagioni, la salute e il rispetto per l'ambiente». Nonostante le loro rispettive professioni, trovano il tempo per ideare il locale, curandolo nei minimi dettagli: «Se non fosse per la passione, non si potrebbero sostenere i sacrifici e i ritmi di chi sceglie di fare ristorazione, specialmente se di qualità. Siamo partiti dal pane e dalla pizza realizzate con lievito naturale e lasciato lievitare naturalmente per una maggiore digeribilità, e andati avanti con la pasta prodotta con farine integrali di grani antichi, le carni, i latticini e le verdure di aziende agricole locali, il pesce fresco proveniente delle nostre marinerie. Sono nostri clienti varie aziende che producono rinomati oli d'oliva extra vergine e vini DOP o IGP. Tutto all'insegna della qualità, filiera corta e tracciabilità». Puntare sulla qualità e un target alto di utenza nella ristorazione è una grande sfida: «Pur avendo prezzi nella media rispetto ad altri ristoranti della zona, ci vantiamo di fornire un livello di cucina, un servizio e un ambiente di gran lunga superiori. La qualità è l'aspetto più difficile da far capire a parole, il più complesso da comunicare, ma poi i clienti vengono, mangiano da noi e spendono volentieri il giusto ricevendo quel qualcosa in più che li spinge a tornare. Questa è per noi la più grande soddisfazione». L'esperienza dei primi quattro anni del MERCATO è complessivamente positiva: «Siamo molto soddisfatti di quello che abbiamo realizzato, ma vorremmo fare di più; il nostro è un progetto che si evolve nel tempo e che mette costantemente a frutto le esperienze maturate. I nostri clienti vengono da vari paesi circostanti, parecchi anche da fuori provincia, molti tornano una seconda volta e diventano clienti abituali. A tutti raccontiamo la nostra storia di come due amici possono tramutare in realtà una grande passione per la cucina e il buon vivere. Il segreto? Voglia di fare. Con questa vai dappertutto come insegnano le storie dei grandi imprenditori».